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ottobre 14, 2003

ANYTHING ELSE, Woody Allen

(Inauguriamo oggi, per la gioja di un po' tutti ma soprattutto la mia e quella della mia mamma, una spumeggiante & simpatica rubricona. La rubricona avrà cadenza arbitraria, e parlerà, volta volta, di argomenti sempre diversi. In altre parole, scriverò quando cazzo mi pare, e di cosa cazzo mi pare. Su dai, partecipa anche tu NUMEROSO!)

Beh, dunque… Woody Allen ci abituato almeno da un po’ di annetti ormai, al “filmino”; vale a dire a quell’oretta e mezzo (religiosamente… è difficile anche che sfori) simpatica e ammiccante che tutt’al più ti può far uscire dal cinema con una piccola puntina di malinconia dentro di te. Certo, dentro di te, laddove intorno invece avrai sempre persone che maledicono il momento per cui sono entrate a vedere quel film, che tanto le ha fatte dormire e poco le ha fatte ridere, anzi quasi mai. Sentono dire che Woody Allen è un comico e vogliono ridere – hanno ragione anche loro, d’altra parte. Solitamente, il film che segue questo loro grosso dispiacere è American pie 3 o anche How to lose a guy in 10 days, o un bel filmino con Marisa Tomei (escluso, mi pare chiaro, My cousin Vinnie che è fantastico) o Scary Movie o che so io. È quasi più bello vedere la gente (ultimamente ci ho sempre accanto belle fiche – ovviamente non con me, ahimè – che dopo un po’ danno, tra un’occhiata al cellulare e l’altra – già, perché lo lasciano acceso, IL CEL, senza suoneria! – pesanti cenni d’insofferenza all’amica, solitamente brutta, con cui sono venute) al cinema che si dimena o che si dice “madonna ma che film è questo?”, o si fa i sorrisini l’un l’altro come a dire “ma te ci capisci un cazzo?”, e poi però non va via perché ha pagato e quando si paga si consuma, e te lì accanto già te la immagini il giorno dopo al lavoro a dire a tutti “ieri sera ho visto un film che… mah, io non lo so mica come fa a vederli, la gente… madonna, era qualcosa di incredibile. Ogni tanto ci si guardava, io e la vale… mah…” – dicevo, è quasi più bello questo che il film.
Ma cazzo, io divago, ed ero qui invece che dovevo dire del film di Woody Allen. Ok, dunque: Christina Ricci ha una fronte veramente ENORME! MA SI PUÒ AVERE UNA FRONTE COSÌ LARGA? Gesù, saranno 10-11 cm di fronte in altezza, e perlomeno 24-25 in lunghezza. Ma veramente... questo, ciò che colpisce del film: ok, poi lei è sensuale, anche, versione Village (=universitaria) della Dea dell’amore Mira Sorvino di qualche tempo fa; la storia è come al solito ben condotta (anche se forse… non si arrotola un po’ su se stessa, con tutti quegli stacchi narrativi di Jason Biggs? Voglio dire, pare che all’inizio sia lui che ci racconta una storia, e poi di tanto in tanto torna, ed esce dalla narrazione, e allora ci si perde un po’, a dire il vero, perché poi in conclusione il film finisce nel presente, e ci resta quasi il dubbio, quasi fosse una cornice non chiusa); Woody Allen fa il woodyallen, e Jason Biggs fa il woodyallen (davvero, qualsiasi attore che sia passato da protagonista in un film di Woody Allen, non ha fatto altro che riprodurre in tutto e per tutto il suo regista: gesticolare come lui, parlare come lui, muoversi come lui. Non si scappa: unica eccezione, il John Cusak di Pallottole su Broadway, che degli ultimi film, penso, è il migliore).

Beh, insomma, dicevo, c’è anche tutto questo, e tutto sommato, come sempre, è piacevole, se uno non si mette a confrontare Manhattan (tanto per dire uno), col presente, o Ombre e Nebbia con Celebrity o Io e Annie con La maledizione dello scorpione di giada. Ma soprattutto c’è la FRONTE ENORME di Christina Ricci. Per smetterla di farci caso ci vogliono almeno quattro o cinque inquadrature, quattro o cinque inquadrature che la diluiscano nella di lei restante graziosità & conturbanza (che cazzo sto scrivendo?), che lascino campo a quello che il film è, facendolo scorrere, più o meno, in levità. Ma cos’è allora questo film? Beh, le possibilità sono due, in fondo: se, come dice un mio caro amico che magari avrebbe potuto pure scriverlo (e assai meglio) lui questo pezzo (ma, tanto per fare un esempio, tra me lui e un tavolo, quello con più spirito di iniziativa e voglia di fare e gioia di vivere è certo il tavolo), ci diciamo che la mediocrità è assai meno giustificabile e comprensibile da chi in precedenza ha fatto ottime cose, è un conto; se invece si accetta l’oretta e mezzo simpatica e ammiccante, non si fa caso quel che è stato (né alla dannosa ancorché incomprensibile ostinazione di voler scodellare nientemeno che un film all’anno); si prende il tutto per quel che è e ci diciamo che comunque è sempre meglio di Raimondo Vianello e di un sacco di altre cose, beh… allora… cos’è? “Mah, guardi… è come tutto il resto!”

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